Continua fino al 23 Aprile, presso il centro Culturale Mercato, la mostra "REPORTAGE DALL'ISOLA DEL PIANTO". Angelica incatenata e altre storie "furiose" raccontate con la fotografia e l'ex libris*, promossa in collaborazione con il Centro Etnografico del Comune di Ferrara.
Contestualmente, si puo' visitare la mostra “Orlando 500”, realizzata con le opere degli studenti degli Istituti secondari di 1° e 2° grado di Argenta, che hanno aderito al concorso d'arte incentrato sull'opera di Ludovico Ariosto.
Le mostre saranno allestite al piano terra del Centro Culturale Mercato e saranno visitabili dall'1 al 23 Aprile.
Ingresso Gratuito
In vendita il volume *REPORTAGE DALL'ISOLA DEL PIANTO. Angelica incatenata e altre storie "furiose" raccontate con la fotografia e l'ex libris*, edito da Editoriale Sometti, Mantova.
L'edizione promossa dal Fotoclub Ferrara e da ABC (Associazione Bondeno Cultura) per i 500 anni del Furioso nasce da un'idea del Centro Etnografico Ferrarese e raccoglie i risultati di un laboratorio
fotografico (workshop) sviluppato nel settembre 2016
Si possono raccontare con la fotografia le magie dell'Orlando Furioso? E' quanto si sono chiesti cinque fotografi del Fotoclub Ferrara, che con la guida artistica di Roberto Roda (Centro Etnografico Ferrarese) ed Emiliano Rinaldi (Fotoclub Ferrara) hanno deciso di affrontare l'arduo impegno. Le modenesi Lucia Castelli e Sara Cestari, l'imolese Nedo Zanolini, il ferrarese Luca Zampini e il toscano, ma rodigino d'adozione, Enrico Chiti sono gli autori che hanno deciso di fare l'impresa.
Il volume Reportage dall'Isola del Pianto può essere considerato sia un vero libro d'arte, ancora preziosamente stampato in tipografico offset, sia un manuale di fotografia creativa. Il lettore può gustare le accattivanti immagini dei racconti “furiosi” ma anche capire come sono stati realizzati. Angelica in fuga, Melissa che restituisce sembiante umano agli amanti della fata Alcina, Angelica catturata dai pirati di Ebuda, offerta al mostro marino e liberata da Ruggiero, Olimpia liberata da Orlando, le arpie, ecc. sono alcune delle tappe creative che hanno richiesto un defatigante lavoro preparatorio. Come sono state scelte le location, come è stato pensato il make-up, quali approfondimenti iconografici sono stati messi in atto per studiare pose e inquadrature dei personaggi, quali meccanismi creativi sono stati adottati, quali logiche ha richiesto il lavoro di montaggio delle sequenze? Tutto questo è accuratamente spiegato nel volume.
Il Reportage dall'Isola del Pianto ha richiesto un impegno minuzioso, interdisciplinare, dove i singoli autori hanno dovuto farsi partecipi di un complesso gioco d'équipe, interagendo prima di tutto con le brave modelle (qui, per la verità impegnate nel ruolo assai più complesso di attrici e performer) che hanno dato fisionomia ai personaggi ariosteschi di Angelica, Olimpia, Melissa: stiamo parlando della istrionica e incontenibile modenese Luna Malaguti e della affascinante centese ma di famiglia sino-vietnamita Ngoc Phuong Ong. Trucco e parrucco sono stati pensati e realizzati dall'artista tedesca ma bolognese d'adozione Arnika Laura Gerhard, così come molti oggetti di scena portano firme d'arte: le arpie metalliche sono dello scultore Luigi Zampini, i gioielli di Angelica sono firmati dal designer Sobral, ecc.
Per le riprese in acqua e sott'acqua sono state utilizzate attrezzature Leica X-U gentilmente messe a disposizione dei fotografi da LEICA STORE BOLOGNA, partner dell'iniziativa. Tutte le fotografie hanno trovato ambientazione nelle incredibili scenografie “naturalmente” artificiali di RiminiRock, sul colle di Covignano. Oltre 100 fotografie, tutte contestualizzate con i pertinenti riferimenti agli accadimenti del poema ariostesco, compongono il volume, arricchito da schede iconografiche, contributi scritti e da una ricca bibliografia. In appendice un dettagliato saggio, firmato da Roberto Roda, sull'Orlando Furioso nella fotografia contemporanea (1969-2017), permette di meglio contestualizzare il lavoro profuso dai fotografi del Reportage, confrontandolo con quanto, prima di loro, avevano fatto altri importanti artisti dell'obbiettivo: da Vaccari a Mulas, a Rocchi, da Bruno Vidoni a Joseph Auquier, da Amy Arbus a Ivano Ferrari a Marco Bolognesi a Francesca Della Toffola… È sorprendente come le narrazioni visive studiate e messe in essere da Castelli, Cestari, Chiti, Zampini e Zanolini, per comporre il loro intrigante Reportage ariostesco, riescano a caratterizzarsi per originalità, senza aderire a modelli già sperimentati o abusati.
Orari Mostre:
da martedi a sabato: 9.30/12.30
da giovedi a domenica 15.30/18.30